Chad racconta how you remind me…

-Chad Kroeger dei Nickelback approfondisce su “how you remind me”, la lotta che l’ha ispirata e i suoi capelli “alla Gesù Cristo” nel video –

Questa settimana Billboard ha pubblicato una serie di liste e articoli che celebrano la musica di 20 anni fa.
La “Settimana 2001” continua con Chad Kroeger dei Nickelback, che ci riporta al brano con il quale hanno sfondato, “how you remind me” – – una delle più grandi hit di un periodo completamente diverso per la rock music, durante l’epoca del pop mainstream.

Senza dubbio, il 2001 è l’anno in cui i Nickelback hanno spaccato. 

La grunge band si è formata in Canada nel 1995,all’inizio era un quartetto.
Il frontman Chad, i suoi fratelli al basso e alla batteria, Mike e Brandon (che la lasciato la band nel 98) e Ryan Peake alla chitarra.
Hanno rilasciato un EP nel ’96,Hersher e due album completi : Curb nel’ 96 e The State nel ’99.
Quanto bastava per creare un seguito devoto alla band.

“Quando nel 1998 ho sentito per la prima volta” leader of man” in un club a Vancouver, tutta la sala stava cantando con gli accendini accesi in aria. ” ricorda Ron Burman, ex A&R* della Roadrunner Records.” Ho avuto i brividi, da lì ho capito che dovevo scritturarli. Sentivo che avevano quel qualcosa in più e (per fortuna) hanno dimostrato che avevo ragione.”

Comunque hanno passato la prima metà della decade come qualunque punk band che si è fatta da sola.” suonare gratis, dormire in camper, niente doccia per tre giorni di fila. Volevi davvero essere lì. Il Canada non è come l’America,che in due ore sei in un’altra città. Lì devi guidare 9,10,a volte anche 16 ore” 

Se sembra passata una vita è proprio perché è così! Nel 1999 i Nickelback hanno firmato con EMI e con Roadrunner e hanno rilasciato Silver Side Up. 
Il terzo album della band è stato registrato in 5 settimane ed è stato guidato da uno dei più grandi singoli radio di tutti i tempi : How you remind me. 
La rock ballad, che parla di una relazione agli sgoccioli (ben lontana da altri singoli dell’album come “Never Again”, trattato metal sulla violenza domestica, o ” Too bad” che parla di padri assenti) è diventata immediatamente una hit, balzando alla numero uno della Billboard Hot 100 quello stesso anno. 
Nel 2002 è stata nominata ai Grammy come”Record of the year”. 
Infine, “How you remind me” è diventata la canzone più suonata alla radio dell’intera decade, a prescindere dal genere. 
La band è passata dai club alle arene, dai camper ai tour bus.
Ce l’avevano fatta! 
Da lì, l’ascesa alla celebrità è stata rapida. 
In definitiva : Silver side up è stato 6 volte disco di platino. (grazie soprattutto al suo lead single, ma anche al mood melodico che divenne il loro biglietto da visita negli altri singoli come Photograph e Rockstar) Ma tutto è cominciato con How you remind me. 
“Ad essere sinceri, ho avuto i brividi la prima volta che hanno suonato How you remind me per me”, racconta Burman di quando ha sentito la canzone per la prima volta. “Ero al primo ascolto e mi ricordo di aver detto” Cavolo, questa si che è una.grande canzone, diventerà una hit!”.. 
Sapevo poco di quanto davvero sarebbe diventata grande! Voglio dire, ENORME!! C’è stato un periodo in cui salivo in macchina e quasi ogni stazione radio che giravo la passava! Sia che fosse una radio rock, pop. Credo di averla sentita addirittura in qualche stazione country! “
Dalla sua casa di Vancouver, su Zoom, Chad parla a Billboard della canzone che ha determinato la sua carriera, del panorama rock di inizio 2000, e di come sia diventata il più” lungo successo ottenuto dall’oggi al domani “…senza contare che sono passati 20 anni! 
D:Voci dicono che Mike volesse come singolo “Never Again” invece che “How you remind me”. È vero? 
R:Ecco perché non lasciamo che sia Mike a scegliere i singoli!! (ride ❤️)  Penso che le tre canzoni in lizza per diventare singolo fossero “Too bad”, “Never Again” e “How you remind me”. 
Le abbiamo mandate e la casa è stata inequivocabile : DEVE uscire prima How you remind me per prima. Crediamo di avere qualcosa di speciale tra le mani. E tutti continuavano a dirci che la nostra vita sarebbe cambiata. 
Non sapevamo quanto avessero ragione. “
D:Che carriera diversa avreste avuto! Never again è così pesante in confronto! 
R:Esatto. È qui che si nasconde il vero gusto di Mike. A lui piace la musica molto, molto, molto pesante. Ha perfettamente senso che scegliesse la canzone più” heavy” come lead single. La casa e gli altri membri avevano altro in mente. “
D: Ti ricordi quando hai scritto How you remind me? Dove l’hai scritta? 
R:Avevo le prime quattro righe della canzone scritte su questo quaderno di pelle nera dove continuavo a buttare giù idee. Vivevo con una ragazza in quel periodo. Abbiamo convissuto circa due anni e mezzo. Abbiamo litigato su qualcosa di stupido,cose su cui litigano un po tutti. Sono sceso nel seminterrato e ho acceso gli amplificatori. 
Ho cantato, avevo proprio il microfono davanti a me e mi sono reso conto che non stavo semplicemente cantando una canzone in una stanza, stavo letteralmente partorendo la canzone! Volevo che si sentisse bello forte, così che lei potesse sentire quello che stavo dicendo. Avevo scritto la seconda parte, quella “Cause living with me must have damn near killed you” e quando ci sono arrivato volevo proprio che lei la sentisse. Anche il ritornello… Ho davvero pensato che quella fosse la migliore vendetta dopo una discussione di merda. Invece di cogliere il punto, lei viene da me mi fa “A qualunque cosa tu stia lavorando là sotto, sembra forte”  Le ho detto che non ci aveva proprio preso e l’ho ringraziata. 
D:È divertente! Anche se vuole sembrare come una vendetta, non suona affatto in quel modo.
R:Non doveva essere un inno alla vendetta. Doveva essere quel era. Penso di essermi sentito in quel modo in quel momento, avevamo avuto una discussione e io stavo contrattaccando. Ma credo di trovarla come un’occhiata ironica alla relazione. 
Tipo la frase “are we having fun yet?” È proprio sarcasmo! E poi dico “yet, yet, yet, no, no”. 
Un sacco di gente pensa che io dica “yeah yeah”,Ma in realtà sto ripetendo “yet”.”
D:La storia vuole che tu abbia scritto How you remind me in dieci minuti. È solo una storia da rock and roll?? 
R:Probabilmente sono stati un po più di dieci minuti, ma neanche un travaglio di sei mesi. È stato molto veloce. L’unica cosa che non era proprio pronta era l’outro. Abbiamo cambiato gli accordi verso la fine. È stata un idea di Ryan. E poi c’è la grande pausa alla fine del terzo ritornello, “For handing you a heart worth breaking”, che è arrivato poco prima che andassimo in studio a registrare. 
Quei piccoli ma grandi cambiamenti che hanno reso la canzone migliore. Credo proprio che tutti amino quella pausa”. A parte tutto, è stata creata nel seminterrato. Ci saranno voluti circa 45 minuti, un ora, e avevo tutto. Testo, musica, melodia… 
D:Sono meravigliato dal fatto che quella pausa sia una cosa dell’ultimo minuto! Ti fa stare lì col fiato sospeso! Chi ha avuto l’idea?? 
R: È questo quello che ti prende!! Penso sia stato il nostro drum tech, Morgan. 
D: OH. 
R: (ride) È tipo:”Beh, questo si che è deludente!”. 
Durante la pre produzione suoni le cose ancora e ancora e ancora. Vuoi che tutto sia perfetto, perché il tempo in studio di registrazione è costoso. Non puoi stare lì a cazzeggiare, a cambiare testi, melodie, accordi.. È troppo costoso, e noi non ce lo potevamo permettere. E quando provi le cose tante volte tutti sono lì a dirti “prova questo! Prova quest’altro!” a volte finzione, altre volte no. “
A quel punto Morgan , sono proprio sicuro che fosse Morgan, disse ” ragazzi dovreste fare uno stop qui e ripetere quella frase”.
L’abbiamo provata ed è risultata fantastica. Quindi l’abbiamo lasciata ed è arrivata fino al processo di registrazione. E adesso puoi trattenere il fiato quando la canti!” 
Hai detto che hai scritto per primo i 4 versi che aprono la canzone : “Never made it as a wise man/ I couldn’t cut it as a poor man stealing/ Tired of living like a blind man/ I’m sick of sight without a sense of feeling.”Qual’è il significato dietro queste parole?R: Perché la canzone fa “È così che mi ricordi di chi sono veramente”. È un po autoironico non trovi??  È come se ti ripetessi le parole che continua a ripeterti la tua (quasi) ex! È tipo : “Non sei poi così intelligente, non sei buono nensche come ladro, il cammino della tua vita è un po cieco, non riesci neanche a capire come dovresti vivere la tua vita veramente!” e questo sarebbe il verso “I’m sick of sight without a sense of feeling”.È tipo “Amore, felicità, vita.. È come se ci fosse un vuoto nel posto dove dovrebbero esserci queste cose” Quindi quando arriva alla fine, “this is how you remind me of what I really am”, è come se mi stessi guardando allo specchio. Stai mettendo in evidenza tutte le cose che non ti piacciono di te e l’ultima cosa che ti serve è qualcuno che lo faccia per te.
D: È brillante anche la parte  “sick of sight without a sense,” dopo “blind man”, dato che sight = vista, è uno dei sensi..è come una licenza poetica.R:Grazie! Si, sono un grande fan dell’allitterazione! – le tre “S” –
D:Che mi dici di :  “Cause living with me must have damn near killed you”? Vivevi con la tua partner. È finita che te ne sei andato di casa?R:La casa l’avevo appena comprata, quindi per fortuna non mi sono dovuto spostare.
D:Pensi che How You Remind Me sia diventato un po il biglietto da visita dei Nickelback?R:Dipende dalla persona con cui stai parlando. Potresti essere nel bel mezzo di una conversazione e sentire qualcuno dire che “no, a mani basse è Rockstar, al 100%” e dieci minuti dopo essere un una conversazione in cui “no, è Burn It To The Ground”. Dipende da che genere è il tuo tipo di musica preferito, perché abbiamo dischi in cui trovi dal metal alle ballad.È una domanda difficile. Ti direi di metterti all’angolo della strada con un microfono e fermare qualcuno a caso e chiedere. Probabilmente direbbero Rockstar o How you remind me.”
D: Come la vedi la canzone? È stato quel momento fondamentale durante la tua carriera dove tutto è cambiato?R:Si, lo è stato assolutamente. Siamo passati dai club a mezzi teatri pieni a un tour mondiale negli stadi! Quando cominci a viaggiare intorno al mondo, anche prima che cominci il tour, l’etichetta ti dice : “parliamo dei dettagli. Potete fare quello che volete, i biglietti sono tutti sold out” ed è una sensazione meravigliosa.All’improvviso la ruota comincia a girare, la band si raccoglie nei camerini e tutti cominciano a strofinarsi velocemente le mani, e a chiedersi “ok, cosa vogliamo fare??” e io me ne esco dicendo “voglio il fuoco, voglio luci enormi, voglio tutto! Voglio uno show coinvolgente. Voglio che la gente dica:”pensavo che la musica fosse ok, prima di assistere allo show” ma che poi se ne vada completamente coinvolta! Voglio che tutti se ne vadano col sorriso stampato sulla faccia, dicendo :”È stato molto meglio di quanto pensassi, hanno completamente superato le mie aspettative. Tornerò a vederli tutte le volte che torneranno in città”.
D: Chi se n’è uscito col video di How You Remind Me? Alla fine ci siete voi che suonate in questa piccola sala, o qualcosa del genere, però dal momento che la canzone è uscita già era suonata nelle arene! Era un omaggio a quei primi tempi?
R: Quello non te lo so dire. Non ne ho idea.C’è questa ragazza che continua a scomparire.Molte delle nostre canzoni portano a questi mini film. Le storie stesse portano il direttore dietro la camera a girare. Ho sempre pensato che se hai avuto a che fare con questo genere di cose allora viene fuori il meglio di quel momento. Specialmente quando sei in grado di tirare fuori il momento strappalacrime. Mi piace avere quel momento tutte le volte. Se riesci a evocare quella risposta emotiva involontaria in qualcuno, nel tuo video, allora stai facendo veramente un ottimo lavoro dal punto di vista dell’intrattenimento.
D: Hai scritto la canzone ricercando una certa qualità emotiva, perché non ricercare la stessa cosa in un video “narrativo”?
R: Si, sai non penso che ci sia un vero e proprio momento strappalacrime in How You Remind Me (ride).Ma è quello che è. Avevo questi lunghi capelli ricci, che la gente definiva “Look alla Gesù Cristo”. Era qualcosa, era decisamente qualcosa!
D: Hai parlato con la tua ex che ha ispirato la canzone? La ragazza che scompare nel video?
R: L’ho incontrata molto molto raramente. Ed era sempre soltanto un “ehi ciao come va?”
D: Quindi diresti che lei non ti “ricorda per quello che sei”, non più.
R: No. È stato 22 anni fa (ride). Non la ragazza con cou uscivo 22 anni fa. Ho vissuto non meno di tre vite e mezzo da allora!
D: C’è stato un momento in cui hai realizzato che How You Remind Me era potente?
R: L’epifania l’ho avuta quando abbiamo viaggiato oltremare. Siamo andati in Giappone e vedevamo tutte quelle persone cantare le parole con noi. Lì davvero è scattato qualcosa : “questa canzone è ovunque”. Quando una canzone comincia a battere record e la gente continua a dirti “Oh, hai appena battuto un altro record!” è una sensazione indescrivibile.
D:C’è un particolare record che ricordi?
R: Si, quando è stato detto che la canzone era letteralmente passata in ogni radio degli Stati Uniti. Perché ogni volta che finiva in una stazione cominciava subito in un altra. È stata continuamente suonata così per circa sei/otto mesi. Non ricordo. Abbiamo perso un bel po di neuroni, ogni volta che la canzone ha raggiunto qucje obiettivo come questo. Abbiamo stappato molte bottiglie di champagne. “
D: Ma a quel tempo, ancora prima di registrare How You Remind Me, avevi avuto l’impressione che la band si trovasse a un incrocio? C’è una certa mitologia per quanto riguarda il terzo album: il primo è la tua intro, la tua presentazione, il secondo ha la pressione di sostenere tutto quello che è stato creato col primo, il terzo invece è catartico: è il momento in cui tu e la tua musica arrivate. Ovviamente quel punto per i Nickelback è stato il successo mondiale.
R: non so se abbiamo avuto il momento “ora o mai più”, sapevamo soltanto che avevamo 5 settimane per fare del nostro meglio. Credevamo nelle canzoni, credevamo in quello che avevamo scritto. Pensavamo che era il migliore lavoro che avessimo mai fatto, perché quello era il primo disco che facevamo da quando non eravamo più indipendenti. Essendo una persona creativa mi sono detto che quella era la soltanto la punta dell’iceberg di tutto ciò che potevamo fare. Non vedevo l’ora di essere al timone e cominciare a produrre il nostro disco e di non dover mai dire ” Ok basta, il nostro tempo è scaduto” perché era una cosa che detestavo. Volevo solo che tutto fosse grandioso. Non volevo che fosse “buono abbastanza” , nessuno vuole che le proprie canzoni siano “buone abbastanza”.
D: Qual era la scena rock ai tempi di How You Remind Me? Per me il 2000 era l’anno dei 3 Doors down e dei Creed. Ti sentivi un perdente? Per molti era l’anno dominato dal pop ed Eminem. 
R: è divertente che io mi senta ancora un perdente! I primi del 2000 erano un ottimo momento per fare il Rock’n’Roll esattamente come negli anni 70 era un grande momento per le rock band. Le etichette non smettevano di registrare rock band. I festival ai tempi erano gargantueschi. Era un ottimo momento per essere un cantante rock, il rock era un pinnacolo . La country non la vedevi né la sentivi da nessuna parte. 
Grazie a Chiara Vernengo per la traduzione.

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